Erodoto (484/424 a.C.)
padre delle scienze storiche

Didattica: 
indice Scienza dell'organizzazione

sito dubladidattica- sezione Scienza dell'Organizzazione/Integrazioni

Contribuisci al sito:
scrivici i tuoi suggerimenti


Scienza dell'organizzazione pubblica

(integrazioni)
Sulla spontaneità
(Dubla, 2000)

Senza spontaneità gli uomini non sarebbero motivati all’azione; tuttavia, la elaborazione che spetta alla Scienza dell’Organizzazione ha il compito di far emergere al di sotto dei motivi particolari le leggi e le tendenze generali, per poter dare al singolo comportamento il posto e la finalità che gli spetta entro il complessivo processo organizzativo.
Si può anche affermare che il quadro dirigente svolge effettivamente il suo compito, se riesce ad anticipare il movimento spontaneo, a mostrargli la strada; se egli comprende prima degli altri tutti i problemi teorici, pratici, tattici ed organizzativi da risolvere e contro i quali la spontaneità può scontrarsi. Per valutare oggettivamente la qualità delle prestazioni, è necessario riuscire ad elevare la spontaneità al livello della coscienza: un’adeguata coscienza è elemento necessario di un adeguato agire.
Dunque, è errato sia azzerare la spontaneità, sia farla prevalere nei ruoli e nelle funzioni operative della struttura organizzativa.
Può conclusivamente affermarsi che la spontaneità deve tradursi, tramite il filtro motivazionale e della coscienza, in creatività (e, tecnicamente, in problem solving); ma non di sola creatività individuale deve trattarsi, ma di creatività collettiva, uno degli elementi che rende un’organizzazione forte, stabile e sempre adeguata alle finalità strategiche da perseguire e agli obiettivi immediati e intermedi da raggiungere.

[cfr. anche il tema delle MOTIVAZIONI]

Max Weber (Erfurt 1864 – Monaco, 1920), sociologo tedesco

Opere principali: 
-L’oggettività conoscitiva della scienza sociale e della politica sociale (1904)
- L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904)
- Alcune categorie della sociologia comprendente (1913)
- Economia e società (postumo, 1922)

Weber definisce l’oggetto d’indagine specifico della sociologia, da cui si è generata la moderna scienza dell’organizzazione: le uniformità dell’agire umano, quali si riscontrano nei comportamenti dotati di senso e orientati verso l’atteggiamento di altri individui.
Weber propone una tipologia dell’agire sociale in base all’orientamento di senso. L’agire sociale può essere determinato:
1) in modo razionale rispetto allo scopo
2) in modo razionale rispetto al valore
3) in modo affettivo
4) in modo tradizionale

E’ la progressiva applicazione del calcolo razionale, che nell’amministrazione burocratica si dispiega compiutamente, che ha prodotto quella che Weber ha chiamato la razionalizzazione.

Al centro dell’analitica weberiana della ragione è la teoria dell’agire sociale: l’azione rispetto allo scopo, che si attua quando semplicemente si intende ottenere un certo risultato, e ci si adopera di conseguenza utilizzando i mezzi che si giudicano appropriati; l’agire razionale rispetto al valore, in cui lo scopo non è estrinseco, ma è semplicemente la corrispondenza dell’azione al valore, a un principio, a un ideale. Solo questi due tipi di azione (rispetto allo scopo/rispetto al valore) a rigore sono razionali; le restanti attività sociali sono extrarazionali, e sono: l’azione effettiva, ossia quella irriflessiva, determinata dalla passione, dall’umore o dallo stato d’animo del soggetto, e l’analisi tradizionale, quella dettata da abitudini, tradizioni, costumi. Weber nota che esiste una certa “selezione sociale” indirizzata a privilegiare e incoraggiare i comportamenti razionali.


 sito dubladidattica-sezione Scienza dell'organizzazione/Integrazioni