comunicazione:

Sociologia

Gli studi sociali sulla c. si sono costituiti in anni relativamente recenti
allo scopo di integrare le analisi delle relazioni verbali e non verbali
prodotte da altre discipline (psicologia, semiologia e semiotica,
informatica, linguistica) con un approccio orientato all'approfondimento
delle dinamiche interpersonali connesse allo scambio di messaggi e
informazioni. La c. è perciò intesa come elemento basilare di un sistema
di interazione sociale enormemente sviluppatosi nelle società neo o
postindustriali. Basti pensare al circuito della moda e della pubblicità,
all'imponente sistema di segni (iconici) che regola la nostra vita
quotidiana – dalla segnaletica stradale alla scansione del tempo legata alla
programmazione televisiva o ai codici della “temporalizzazione digitale” –
sino allo sviluppo di modelli espressivi e gestuali originali. Rientrano in
questa categoria fenomeni quanto mai eterogenei, ma che attirano
l'interesse del sociologo, come la valorizzazione dell'esteriorità fisica o il
simbolismo espressivo violento legato ai movimenti politici o al tifo
sportivo. La c. può quindi configurarsi come linguaggio della società,
entro una rete di relazioni più o meno complesse. Linguaggio, come si è
detto, non necessariamente verbale, ma sempre definito dalla presenza di
un codice che consente l'interpretazione dei segni, cioè di quelle
manifestazioni o di quegli eventi che rappresentano – o significano – altri
eventi, messaggi, contenuti simbolici. Quanto alla c. verbale
propriamente intesa, anch'essa rientra nel circuito dei comportamenti
segnici descritti da C. Morris. Essa riflette, infatti, eventi, circostanze e
situazioni che conferiscono senso e specificità a quella determinata
espressione o che favoriscono la diffusione di quel particolare gergo,
che a sua volta rinvia a un gruppo di riferimento o a una vera e propria 
subcultura. Nella decodifica del messaggio è perciò essenziale la corretta
percezione delle informazioni e dei segnali, che possono essere alterati
da “rumori” o interferenze di natura sociale, secondo i recenti modelli di
analisi cibernetica dei circuiti di comunicazione. Questi, infatti, non si
esauriscono nella trasmissione o nello scambio di informazioni, ma –
presupponendo un codice e dei significati – mettono in atto una vera e
propria relazione sociale, che la grande dilatazione delle potenzialità
tecnologiche dei mezzi di c. di massa rende virtualmente illimitata e
analiticamente complessa.

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